Cronaca
Roma, Briatore chiude Crazy Pizza: “È il Terzo Mondo”
Roma, Briatore chiude Crazy Pizza. La spiegazione sul motivo dell’imprenditore, che è furioso

Roma, Briatore chiude Crazy Pizza. E la crisi è della…siccità: a causa della mancanza d’acqua, infatti, nella serata di ieri l’imprenditore è stato costretto ad abbassare le serrande del locale di via Veneto. A confermarlo lui stesso, in una lunga ‘storia’ pubblicata sul proprio profilo Instagram. “Volevo scusarmi con tutti i clienti“, esordisce Briatore. Che poi entra nel merito della questione: “Abbiamo avvertito Acea intorno alle due del pomeriggio – racconta – Fino alle 7 di sera però non si è mosso niente e nel nostro condominio di acqua non ce n’era affatto. Non ci hanno neanche detto se avrebbero potuto ripristinare o meno. Così abbiamo dovuto chiudere“.
BRIATORE CHIUDE CRAZY PIZZA: L’IMPRENDITORE FURIOSO E INCREDULO
Briatore chiude ma non si demoralizza, anzi si muove in prima persona per risolvere il problema. “Abbiamo dovuto richiamare tutti i clienti – prosegue – Stamattina poi mi hanno detto che avrebbero cercato di ovviare con delle autobotti da Terzo Mondo. Quindi abbiamo dovuto adoperarci noi con i nostri tecnici. Da soli siamo riusciti a ripristinare l’acqua, allacciandoci ad un numero civico vicino di nostra proprietà. In questo momento Acea sta continuando a lavorare, ma non sappiamo cosa stia succedendo“. Una situazione assurda quindi, come la definisce lo stesso Briatore: “Non mi sarei mai aspettato – conclude – di dover chiudere un locale perchè manca l’acqua“.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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