Cronaca
Spedizione punitiva al San Camillo: coniugi massacrati da 25 rom
Spedizione punitiva al San Camillo. All’origine dell’episodio una lite per motivi di vicinato

Spedizione punitiva al San Camillo. Vittima di tanta violenza una coppia, colpevole di aver rivolto un rimprovero ad un nomade. Una ragione più che valida per i suoi amici per vendicarsi e pareggiare quasi subito i conti con maniere decisamente forti. Tutto è iniziato intorno alle 12 di ieri: i coniugi, quarantenni, lui romano e lei romena, notato un uomo, rom di 46 anni, in atteggiamento sospetto davanti ai contatori del condominio dove abitavano, in zona San Paolo.
SPEDIZIONE PUNITIVA AL SAN CAMILLO: L’EPISODIO SCATENANTE
Ne nasce una lite, ben presto degenerata dalle parole alle mani. Al termine, i due chiamano il NUE per denunciare l’accaduto, favorendo l’arrivo sul posto di una pattuglia della PS. Gli agenti soccorrono la coppia e, per curarla e accertarsi che non abbia subito conseguenze gravi, la conduce al San Camillo. Qui i due vengono raggiunti dal 46enne, accompagnato da 25 conoscenti della stessa nazionalità, tutti provenienti dal campo di vicolo Savini. Il gruppo attende che la donna, poco prima delle 16, venga dimessa e poi la aggredisce fuori dall’ospedale.
SPEDIZIONE PUNITIVA AL SAN CAMILLO: AGGRESSORI IN FUGA. LE CONDIZIONI DELLE VITTIME
Al cui interno, nel frattempo, penetrano 5 dei membri, cercando il marito. Atterrito, il personale sanitario avvisa quindi più volte le forze dell’ordine, che giungono in loco con diverse pattuglie. Purtroppo però i 25 rom erano già riusciti a darsi alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. La donna aggredita ha subito colpi alla testa e ne guarirà in circa 10 giorni. Il marito ha invece riportato numerose fratture a ossa, naso e costole: per lui la prognosi è di 30 giorni. Mentre 7 ne sono stati affibbiati al 46enne autore dell’iniziale colluttazione.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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