Politica
Riforma Isee 2022, dal Governo più soldi per l’assegno unico per i figli
Riforma Isee 2022, nel dettaglio tutte le novità allo studio dell’esecutivo

Riforma Isee 2022, il team Meloni è pronto. Al vaglio ci sarebbe un nuovo meccanismo di calcolo del coefficiente, che consentirebbe di dare alle famiglie più soldi per i figli a carico. Sulla misura stava già lavorando il governo di Mario Draghi, ma la ‘collega’ di centrodestra potrebbe portarla avanti sino a condurla in porto. L’importo, questa l’idea, verrebbe innalzato modificando i requisiti per l’accesso al beneficio. E la novità principale sarebbe costituita dal peso molto minore conferito alla casa di proprietà.
RIFORMA ISEE 2022, LA PLATEA COINVOLTA
Al momento l’assegno unico è stato richiesto da 4 milioni di nuclei, per 6,5 milioni di figli. Una platea che si raddoppierebbe se la riforma ricevesse il via libera, superando quota 7 milioni per le famiglie e 11 milioni per i figli. Alla base del provvedimento la necessità di eliminare un ostacolo all’ottenimento di quella che ormai è quasi l’unica forma di sostegno familiare. L’ultima riforma, datata 2015, ha infatti accentuato lo squilibrio dei parametri. Con il risultato che l’assegno non è arrivato a molte delle persone che ne necessitavano.
RIFORMA ISEE 2022, QUANTO COSTEREBBE
Secondo gli esperti, basterebbe rivederne alcuni, tra cui le case sfitte o quelle ricevute in eredità, che alzano l’Isee e diminuiscono l’importo del beneficio. Si andrebbe così a ridurre notevolmente l’incidenza del patrimonio immobiliare, attestata al 20% del coefficiente. Ma tra le ipotesi vi è anche quella di portare il tetto per l’esenzione dell’abitazione da 52mila a 80mila euro. Quanto infine alle coperture, si stima che il costo della riforma possa essere superiore ai 18 miliardi: una preoccupazione non da poco per i conti pubblici.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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