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Zazzaroni sulla Roma : “Devono ringraziare Mourinho per avere Dybala in rosa”

Zazzaroni sulla Roma : “Devono ringraziare Mourinho per avere Dybala in rosa”

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Zazzaroni su Roma: “Ringraziare Mourinho per Dybala in rosa”

Nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha analizzato la prestazione della Roma nella partita contro il Torino, concentrandosi in particolare su Dybala.

Zazzaroni ha descritto la vittoria della Roma come non del tutto risoluta, ma ha sottolineato l’importanza di Dybala che ha dimostrato tutta la sua genialità durante la partita, soprattutto nel secondo tempo. Il giornalista ha elogiato la prestazione spettacolare del giocatore argentino e ha notato la sua grande collaborazione con Lukaku, definendola addirittura sontuosa.

Zazzaroni ha evidenziato che Dybala è diventato una vera gioia per gli occhi dei tifosi della Roma e di ringraziare Mourinho per averlo convinto a giocare nella Capitale. Il giornalista ha chiuso l’editoriale sottolineando l’importanza di non esagerare nei complimenti per Mourinho, per non diventare pedanti.

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Progetto Stadio della Roma, Un bosco potrebbe bloccare tutto

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Possibile ostacolo alla costruzione dello Stadio della Roma

Cronaca Roma – Mentre le operazioni di carotaggio dell’As Roma sono a completamente ferme da due settimane, emerge la possibilità di un nuovo (grande) intralcio nel percorso di costruzione dello stadio della Roma. Nell’area di Pietralata, sono attualmente in corso delle verifiche per confermare l’effettiva presenza di un bosco, una questione che è stata molte volte sollevata dai comitati contrari al progetto. Se confermato, il bosco sarebbe vincolato da normative nazionali ed europee.

Un bosco a Pietralata

Il giornalista Alessio Di Francesco, della redazione di Radio Roma Sound 90 FM, ha divulgato la notizia il 24 aprile. I comitati che si oppongono all’avanzamento del progetto dello stadio da mesi, hanno richiesto un sopralluogo, probabilmente non l’unico. Sostengono che esista un’area boschiva lì, che di conseguenza dovrebbe essere protetta.

Il sopralluogo di Comune, As Roma e carabinieri

In risposta alle richieste ostinate, Roma Capitale ha deciso di inviare i propri tecnici, accompagnati da quelli dell’As Roma e dai carabinieri del nucleo operativo forestale. Il Comune ha affermato che “il piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr, ndr) non ha identificato nessun bosco nell’area meritevole di protezione, e quindi non esiste alcun vincolo paesaggistico ex lege”. Tuttavia, per cancellare ogni dubbio, l’amministrazione ha scelto di assecondare le richieste dei cittadini e andare a vedere con i propri occhi.

“Esiste un’area verde vincolata”

Il comitato Si al parco Si all’ospedale No allo stadio rivela: “Ad oggi noi non sappiamo nulla. C’è stato un sopralluogo, ma non siamo stati coinvolti. Probabilmente ne faranno un secondo. Secondo noi, esistono vincoli boschivi in base alla normativa vigente. Fino ad oggi il Comune non l’ha mai voluto riconoscere. Abbiamo segnalato più volte all’esistenza di quest’area, tutelata dalla legge italiana e dalla comunità europea, ed evidentemente abbiamo toccato un punto dolente, se hanno chiesto questo sopralluogo”.

“Il Comune continua a negare”

Per i contrari allo stadio, l’argomento del dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica al piano paesaggistico regionale non reggerebbe: “Continuano a dire che per il Ptpr quel bosco non c’è. Ma la normativa prevede che, in caso di richieste da qualsiasi parte, si debba procedere alla verifica, cosa che avrebbero dovuto fare già al momento dell’indizione della conferenza dei servizi. Probabilmente qualcuno ha avuto dei dubbi, perché ad oggi non ci sono autorizzazioni per il taglio di alberi e ce lo hanno confermato gli uffici. Se si confermasse l’esistenza di un’area boscata, tutto ciò che è stato raccontato finora sull’inesistenza di un’area verde e la necessità di riqualificare un’area degradata verrebbe a decadere”.

L’intoppo dell’antica cisterna

Potrebbe essere necessario un secondo sopralluogo. Solo dopo un resoconto ufficiale, i proponenti (l’As Roma) e il Comune decideranno come proseguire. Questa non è la prima difficoltà che si presenta nel cammino di realizzazione dello stadio della Roma. Già settimane fa, la Soprintendenza ha richiesto la protezione di alcuni ritrovamenti archeologici, tra cui un’antica cisterna che si trova proprio nell’area dove dovrebbe sorgere lo stadio destinato ad accogliere i tifosi giallorossi.

Gli 800 alberi nell’area del progetto

Inoltre, a inizio marzo, il Comune ha rivelato una presenza di centinaia di alberi proprio nel luogo del progetto, in seguito ad una richiesta di accesso agli atti dei comitati anti-stadio. Si possono notare circa 800 cerchietti verdi e rossi, rappresentanti gli alberi identificati tramite “fotointerpretazione”, e quelli “classificati”, ovvero verificati senza ricorso alle immagini dall’alto. Secondo il Comune, almeno un’ottantina di questi dovrebbero essere abbattuti per le indagini archeologiche, in deroga al regolamento del verde che li tutela.

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Apoteosi Roma, basta Mancini per portare a casa il derby

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Si conclude con la vittoria della Roma per 1-0 il derby della Capitale, il gol vittoria al 42′ del primo tempo lo firma Gianluca Mancini.

Partita abbastanza equilibrata, con un primo tempo di marca giallorossa, nel secondo tempo la Lazio ha provato a fare qualcosa senza però impensierire mai il portiere Svilar. La Roma ha sfiorato il raddoppio con El Shaarawy che ha colpito un palo, da sottolineare il rientro in campo  dopo quasi un anno di Tammy Abraham. Negli ultimi minuti partita tesa e nervosa, al fischio finale è partita la festa giallorossa, con De Rossi che vince il suo primo derby da allenatore al primo colpo.

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Stadio della Roma, Marcello De Vito condannato a oltre 8 anni, Luca Parnasi a 2. 9 condanne totali

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Uno sguardo all’inchiesta sullo Stadio della Roma

L’inchiesta legata allo Stadio della Roma a Tor di Valle ha portato a 9 condanne in primo grado e 12 assoluzioni. Tra coloro che sono stati condannati, figurano nomi come Marcello De Vito e Luca Parnasi.

Dettagli sull’inchiesta e le condanne

L’indagine sullo Stadio della Roma, che avrebbe dovuto essere costruito a Tor di Valle, ha portato a nove condanne in primo grado e dodici assoluzioni. Tra i condannati figura Marcello De Vito, con una pena di 8 anni e 8 mesi, e Luca Parnasi, colpito da una condanna di 2 anni. Nel tardo pomeriggio di venerdì 5 aprile, è stata pronunciata la sentenza. In totale, vi erano 22 imputati nel processo, accusati di diverse accuse tra cui corruzione e traffico di influenze illecite. La Procura di Roma aveva richiesto condanne per un totale di 100 anni di carcere nell’ottobre 2023.

Chi sono i 9 condannati nel maxi processo per lo Stadio della Roma?

Nel quadro delle nove condanne in primo grado per lo Stadio della Roma, sono stati incriminati Marcello De Vito e Luca Parnasi. Gli altri imputati sono Camillo Mezzacapo è stato condannato a 9 anni, Andrea Manzoni a 8 anni, Gianluca Bardelli ha ricevuto 6 anni e 2 mesi; Luca Lanzalone ha ottenuto 3 anni, Giulio Centemero sta guardando un anno con pena sospesa, un anno e 10 mesi a Adriano Palozzi, un anno e 6 mesi a Giuseppe Statuto. La cifra di circa 230mila euro dovranno essere versate al Comune di Roma da De Vito e Mezzacapo.

Chi sono stati assolti dal maxi processo?

Tra gli assolti figurano: Davide Bordoni, Michele Civita ex assessore regionale Pd, Fabio Serini, Francesco Prosperetti, Gianluca Talone, Domenico Petrolo, Fortunato Pititto, Claudio Santini, Giampaolo Gola, Paolo Desideri, Vanessa Adabire Aznar, Zabor Zaffiri. Grazie alle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Roma, il processo è stato possibile.

Inchiesta stadio della Roma: un confronto colorito

“Abbiamo combattuto una grande battaglia durante il processo. Gran parte delle questioni che abbiamo sollevato sono state riconosciute”, afferma Emilio Ricci, avvocato di Parnasi. “Ci è stata riconosciuta l’attenuante della collaborazione, così come altre generiche. Siamo contenti anche per la derubricazione da corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e corruzione per l’esercizio della funzione.”

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La battaglia sul tetto di stranieri in classe è una battaglia persa…

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L’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha recentemente delineato nel “Giornale” il suo approccio a una strategia di integrazione in base al modello di società che prospetta. L’intervento è focalizzato sulla promozione di una società fortemente basata su un patriottismo costituzionale e un pronunciato senso civico. Queste idee sono state in seguito approfondite nel programma di Rete 4, Dritto e rovescio.

Integrazione e Identità Valoriale: la Visione di Valditara

L’europarlamentare della Lega, Isabella Tovaglieri, ha esposto le sue riflessioni nel programma, sostenendo che i cittadini italiani stanno diventando una minoranza nel proprio paese ma già lo sono in tantissime zone della penisola. A Roma, ad esempio, soprattutto nella periferia le classi hanno una percentuale molto alta di alunni stranieri.

A Tor Pignattara ad esempio c’è la scuola Carlo Pisacane dove la maggioranza di alunni non sono italiani. perché nel quartiere della Marranella gli italiani ormai sono la minoranza. Senza polemica ma l’obiettivo non è mettere il tetto agli stranieri ma italianizzare i giovani provenienti dalle altre parti del mondo, farli sentire italiani che cantino a squarciagola il nostro inno, proprio come facciamo noi.

Ovvio che quello che afferma la Tovaglieri è condivisibile, ovvero che la responsabilità di questa tendenza ricadrebbe sul sentimento ‘anti-italiano’ coltivato dalla sinistra negli anni. Se continueremo così con questi discorsi all’inclusione, fra dieci anni nelle nostre scuole insegneremo l’arabo, la religione musulmana, il cricket, la cucina cinese ecc…che per carità sono tutte cose rispettabilissime ma, se la scuola deve rappresenterà un’identità statale, allora è giusto lavorare sui nostri valori, quelli che hanno reso l’Italia una metà di arrivo per tantissimi cittadini.

Il Dialogo con la Sinistra: Citazioni e Prospettive Alternative

All’interno della stessa discussione, Tovaglieri ha avuto uno scambio animato con il deputato di Italia Viva Davide Faraone presente in studio. Ha sfidato la sinistra a proporre l’istruzione dell’arabo come lingua principale anziché l’italiano. Questa provocazione ha portato ad una reazione forte da parte di Faraone. Nonostante ciò, Tovaglieri ha continuato a sostenere il proprio punto di vista, ribadendo che il tema dell’integrazione è spesso associato in modo errato a Salvini. Ha ricordato che le prime restrizioni per gli stranieri sono state introdotte nel ’99, ben prima di Gelmini e sotto il governo D’Alema di sinistra con Berlinguer come Ministro dell’Istruzione.

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Roma, No alla maternità surrogata : esperti mondiali riuniti per chiedere l’abolizione universale

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Il cosiddetto Movimento per la “Dichiarazione di Casablanca”, una coalizione che lavora per eradicare la pratica della maternità surrogata, si è riunita per due giorni a Roma, con l’obiettivo di sollecitare l’azione legislativa dei governi di tutto il mondo per reprimere la maternità surrogata a livello internazionale. Tra i presenti Olivia Maurel, che ha condiviso la sua drammatica testimonianza come donna nata tramite maternità surrogata.

La Dichiarazione di Casablanca e la necessità di azione internazionale

Il 3 marzo 2023, centinaia di esperti in vari settori – inclusi giuristi, medici, psicologi e filosofi – provenienti da 75 Paesi diversi hanno firmato la Dichiarazione di Casablanca. Questo documento chiede l’istituzione di un trattato che bandisca la cosiddetta GPA (Gestazione per Altri) a livello internazionale. Oggi, oltre un anno dopo la sua fondazione, i membri del Movimento della Dichiarazione di Casablanca si incontrano a Roma per discutere i progressi della loro campagna per la dignità delle donne e dei bambini.

Una legge italiana contro la GPA

La location della conferenza non è casuale, dato che il parlamento italiano ha già passato un disegno di legge che punisce la pratica della maternità surrogata anche se avviata all’estero. Questa è una delle prime legislazioni di questo tipo al livello globale, rendendo l’incontro di Roma un punto strategico per parlamentari e attivisti che lavorano contro la maternità surrogata.

Parla Olivia Maurel: la sua testimonianza personale

Tra i relatori della mattinata, Olivia Maurel ha condiviso la sua personale esperienza come figlia nata da madre surrogata, denunciando l’industria della maternità surrogata, un settore che nel 2022 valeva già 14 miliardi di euro a livello globale. Ha raccontato la sua storia di traumi, dipendenze e il bisogno di rapporti umani autentici, portando come esempio personale della problematicità di questa pratica.

Benedizione papale: l’incontro con Papa Francesco

Prima dell’incontro, Maurel ha avuto un incontro privato con Papa Francesco, che nel suo discorso dell’8 gennaio aveva condannato la maternità surrogata come dannosa per la dignità delle donne e dei bambini. Nonostante la sua mancanza di fede, Maurel ha voluto incontrare il Papa come voce morale e capo di Stato, ringraziandolo per il suo sostegno.

Impatto sulla società e bisogno di un movimento ampio

Monsignor Mirosław Stanisław Wachowski, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha sottolineato le implicazioni antropologiche e sociali della maternità surrogata, e la necessità di una risposta ampia che vada oltre le barriere religiose.

Il ruolo delle associazioni famigliari

L’incontro ha visto anche il contributo decisivo di diverse associazioni famigliari. Tra queste, la Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa (Fafce) e il Forum italiano delle Famiglie, che si schierano contro la maternità surrogata e sostengono l’azione del Movimento della Dichiarazione di Casablanca.

Un dibattito tra parlamentari

La sessione mattutina si è conclusa con una tavola rotonda tra diverse parlamentari italiane dai vari schieramenti politici, sottolineando il bisogno di una convenzione internazionale per abolire la maternità surrogata.

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Il meteo a Roma nei prossimi giorni. Esplode la primavera con 26 gradi

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Aumento delle temperature nel Lazio: previste massime di 26 gradi

Un aumento delle temperature si prevede nei prossimi giorni in tutto il Lazio, con previsioni di punte fino a 26 gradi. Non si prevedono fenomeni di precipitazione.

Condizioni Meteo Atuali nel Lazio

Nonostante un cielo prevalentemente nuvoloso, il Lazio continua a vedere un innalzamento delle temperature. Giovedì, 4 aprile, non ci sono attese di piogge né temporali in tutta la regione. Il cielo sarà caratterizzato da una presenza moderata di nuvole, ma le temperature massime raggiungeranno i venti gradi. Per quanto riguarda le temperature minime, queste non cadranno sotto i dieci gradi. Sebbene le temperature massime saranno relativamente alte, le minime continuano a suggerire un clima più freddo, particolarmente nelle prime ore del mattino.

Previsioni Future: aumento delle temperature

Nei giorni seguenti, si prevede un ulteriore aumento delle temperature, potenzialmente raggiungendo i 26 gradi. Questo clima quasi estivo, si attesta più vicino a quello di giugno piuttosto che aprile. Questo aumento di temperature, che ha reso quest’inverno atipico, non sembra distinguere le stagioni, facendo sembrare la primavera più simile all’estate. L’anticiclone previsto suggerisce che le temperature continueranno ad aumentare in tutta l’Italia, non solo nel Lazio.

Caldo da Record in Europa

Secondo meteogiuliacci.it, si prevede un caldo da record in tutta Europa nei prossimi giorni. L’anticiclone africano potrebbe causare un picco di temperature, portando ad un aumento di 20 gradi rispetto alle norme stagionali in alcuni Paesi. Particolarmente elevato sarà il picco previsto per venerdì 5 aprile, quando nel Lazio si potrebbero raggiungere 27 gradi. Si tratta di un valore raramente visto in questo periodo dell’anno, testimoniando l’impatto dei cambiamenti climatici sul fine della stagione invernale.

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Valditara: Corsi potenziamento studenti stranieri/ “30% abbandona scuola”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha recentemente parlato delle controversie legate alla scuola di Pioltello in un’intervista con Quotidiano Nazionale. Si è discusso dell’ipotesi di fissare un tetto del 20% per gli studenti stranieri nelle classi, rispetto al 30% attualmente stabilito da una circolare. Secondo il ministro, questo limite aiuterebbe a prevenire la formazione di ghetti etnici che ostacolano l’integrazione e favoriscono la dispersione scolastica.

Valditara ha sottolineato che secondo l’Istat c’è una percentuale di dispersione scolastica del 30,1% per gli stranieri e del 9,8% per gli italiani, con un tasso di insuccesso scolastico superiore del 22% per gli studenti stranieri rispetto agli studenti italiani. Riguardo alla questione del tetto del 20%, Valditara ha spiegato che non è una novità, poiché una circolare ministeriale del 2010 ha già previsto un tetto del 30%, sebbene non sia stata pienamente rispettata negli anni. Secondo il ministro, le critiche al tetto sono solo propaganda demagogica e occorre una distribuzione equilibrata degli studenti stranieri nelle varie classi, maggiore comunicazione tra le scuole, coordinamento degli uffici scolastici regionali e intese con i comuni.

Valditara ha anche sottolineato che fissare un tetto del 20% non sarà sufficiente e che sarà importante potenziare gli insegnamenti per gli studenti stranieri. Saranno organizzati corsi di potenziamento per lo studio dell’italiano in apposite classi con lezioni pomeridiane obbligatorie. Il ministro sta lavorando per fornire formazione specifica agli insegnanti e investire risorse per questo piano.

L’Associazione nazionale presidi, tramite il presidente Antonio Giannelli, ha espresso sostegno alla proposta del tetto del 20% per gli studenti stranieri. Giannelli ha dichiarato che è importante favorire l’integrazione a scuola e che è preferibile che le classi siano a maggioranza di italiani per migliorare l’apprendimento della lingua italiana. Ha anche sottolineato l’importanza di affrontare queste questioni nei luoghi appropriati anziché limitarsi a dichiarazioni di principio, evidenziando la necessità di seguire le proposte con leggi concrete.

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La Roma impatta a Lecce, ma manca un rigore

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Una Roma che soffre al Via del Mare, primo tempo dominato dal Lecce di Gotti, più di una volta vicini al gol.

Senza Dybala (entrato negli ultimi minuti) e Pellegrini, la squadra di De Rossi fa fatica a fare gioco. La Roma nella ripresa reclama per un fallo da rigore su Zalewsky che ai più è sembrato netto, l’arbitro non è stato neanche richiamato dalla sala VAR. I giallorossi con questo 0-0 perdono terreno dal Bologna che ora è a 5 punti, nella prossima gara con la Lazio sarà assente N’Dicka diffidato e ammonito dopo 11 minuti.

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Pellegrini e Mancini al Roma Club New York. Euforia fra i tifosi

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La Nazionale italiana ha ricevuto un grande affetto da parte dei tifosi italiani negli Stati Uniti, in particolare il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini e il compagno di squadra Gianluca Mancini sono stati celebrati dal Roma Club New York. I tifosi romanisti locali hanno accolto i due calciatori con bandiere e striscioni, consegnando loro la tessera del Roma Club come segno di stima e affetto.

Oltre alla passione per la Nazionale, Pellegrini e Mancini cercheranno di rappresentare al meglio anche la loro squadra nella sfida contro l’Ecuador in programma questa sera. Gli esempi di sostegno e affetto da parte dei tifosi italiani all’estero sono una testimonianza della forte connessione che lega i giocatori e i club italiani ai propri sostenitori in tutto il mondo.

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AS Roma e il video intimo. Oltre al danno la beffa. Solidarietà alla donna licenziata

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Reazioni politiche al licenziamento dall’AS Roma dopo video intimo

La senatrice del Partito Democratico Valeria Valente si interroga sul licenziamento della vittima di un reato, sottolineando che sull’impiegata sarebbe caduta l’incompatibilità ambientale. Anche la collega Licia Ronzulli di Forza Italia ribadisce l’importanza di cultura e rispetto per le donne, criticando la mancanza di tali valori nonostante l’esistenza di leggi contro il bullismo, il cyberbullismo e il revenge porn. La notizia del licenziamento di una dipendente dell’AS Roma, in seguito alla diffusione di video intimi, ha suscitato indignazione sia a destra che a sinistra.

La dipendente licenziata avrebbe visto diffuso un video intimo fra colleghi e giocatori della squadra da parte di un calciatore minorenne della primavera dell’AS Roma. Il video sarebbe stato inviato senza il consenso della donna e sarebbe giunto anche ai vertici aziendali che hanno deciso il licenziamento per incompatibilità lavorativa, secondo quanto riportato nella lettera dell’avvocato della Roma. Anche il fidanzato della donna, suo superiore, sarebbe stato licenziato non per la diffusione del video ma per contenuti che violavano l’etica professionale.

La senatrice Valente esprime preoccupazione per il licenziamento della vittima di un reato, evidenziando il peso della cultura sessista che colpisce le donne. Anche la senatrice Ronzulli di Forza Italia definisce inaccettabile e immorale il licenziamento per incompatibilità ambientale se confermato. Eleonora Mattia, consigliera regionale del Lazio e ambasciatrice di Telefono Rosa, sottolinea l’importanza che aziende come l’AS Roma, nel settore dello sport, diano il buon esempio e condannino eventuali responsabili di abusi o violenze contro le donne.

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