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1,3 milioni di contratti sotto il salario minimo: soprattutto donne e giovani.

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1,3 milioni di contratti sotto il salario minimo: soprattutto donne e giovani.

Il rapporto più recente dell’Istat, relativo al 2021, evidenzia che in Italia ci sono 1,3 milioni di contratti che pagano meno di 7,79 euro all’ora. Questi lavori part-time o a tempo determinato contribuiscono ad aumentare la diffusione del lavoro povero.

Il dato dell’Istat riferito al 2021 mostra che in Italia ci sono 1,3 milioni di contratti che pagano meno di 7,79 euro all’ora, lordi. Si tratta di lavori a bassa retribuzione, inferiori anche alla soglia di 9 euro l’ora proposta dalle opposizioni per un salario minimo.

Nel 2021, la paga mediana era di 11,69 euro all’ora, calcolando i due terzi di questa si ottengono 7,79 euro l’ora, considerata la soglia per un lavoro poco pagato dall’Istat. Il 6,6% dei lavoratori si trova al di sotto di questa soglia. L’Istat ha escluso i contratti del settore agricolo, che avrebbero alzato il totale, dal conteggio.

L’Istat ha spiegato che più di uno su quattro dei lavoratori ‘poveri’ ha un contratto di apprendistato e l’11,5% ha un contratto a tempo determinato. È emerso che le paghe più basse si trovano soprattutto in settori e categorie più svantaggiate. Le paghe più basse riguardano in particolare le donne, i giovani sotto i 30 anni e le persone del Sud Italia. Al contrario, le persone con almeno una laurea sono meno colpite da stipendi sotto il minimo.

Un contratto su dieci in Italia non supera gli 8,32 euro all’ora, mentre il 20% dei contratti non arriva a 10 euro all’ora e il 40% non raggiunge la soglia di 11 euro all’ora. Inoltre, chi ha un lavoro sottopagato si trova spesso a lavorare meno ore.

I contratti pagati meno sono spesso part-time, a tempo determinato o di breve durata. Il 30% di tutti i contratti part-time o a tempo determinato si trova al di sotto dei 9,39 euro lordi all’ora. Chi si trova in questa fascia, in media, incassa appena 2.250 euro in un anno.

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Sette persone salvate, tra cui due invalide e una in codice rosso

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Momenti di Paura per un Incendio in Appartamento a Fidene

Momenti di paura si sono vissuti a Fidene, dove un incendio ha richiesto l’intervento urgente dei vigili del fuoco. Hanno evacuato sette persone da un’abitazione in fiamme, due delle quali invalide. Una persona è stata soccorsa in codice rosso.

La Notte dell’Incendio

Un incendio è divampato nella notte in un appartamento in via dei Vocazionisti a Roma. Il rogo si è originato ieri, venerdì 17 maggio, nel quadrante Nord della Capitale. A rimanere coinvolte sono state sette persone, delle quali due invalide, che sono state salvate dalle fiamme. Tra queste, una ha avuto bisogno di cure mediche urgenti ed è stata trasportata in ospedale con codice rosso.

Da Chiarire le Cause dell’Incendio

Secondo le informazioni apprese, erano circa le ore 22 quando è arrivata la segnalazione al Numero Unico delle Emergenze 112 e alla Sala operativa dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Roma, con la richiesta urgente di soccorsi. Le fiamme sono divampate all’interno di un appartamento al quarto piano di un palazzo di sette. Non è chiaro cosa le abbia provocate, se il malfunzionamento di un elettrodomestico, una sigaretta o una candela dimenticate accese o altro.

All’indirizzo indicato, all’altezza del civico 232, sono giunti i pompieri con due squadre, due autoscale, un’autobotte e il Carro Teli.

Appartamento Chiuso per il Fumo

Sono stati momenti di paura all’interno dell’appartamento, dove si trovavano sette persone, due delle quali invalide. Una di queste è stata trasportata con urgenza in ospedale. Arrivati sul posto, il personale sanitario con diversi mezzi di soccorso ha trasportato la persona più grave in ospedale.

Tutte le persone che abitano nell’appartamento sono state fatte uscire e l’abitazione è stata chiusa a causa del fumo. Presenti sul luogo anche il funzionario di servizio dei vigili del fuoco e gli agenti della Polizia di Stato, per gli accertamenti di propria competenza.

![Il palazzo in cui è divampato l’incendio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/incendio-Fidene-1716015223724-1200×675.jpeg)

Il palazzo in cui è divampato l’incendio

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Riprese video identificano i responsabili

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Chef Rubio Sporge Denuncia

Chef Rubio ha sporto denuncia dopo il pestaggio avvenuto mercoledì scorso. Sul caso indagano Digos e Scientifica. E nel frattempo su X fa riferimento alle videocamere: “Se visionate, porteranno ai mandanti”.

L’Aggressione Subita

Ha sporto denuncia Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, dopo il pestaggio avvenuto nella sera di mercoledì scorso, 15 maggio 2024. “Mi hanno massacrato di botte, erano in cinque. Terroristi ebrei sionisti”, aveva scritto su X allegando un video in cui si mostrava sanguinante e con il volto tumefatto.

![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/chef-rubio-violenza-box-1200×675.jpg)

Indagini in Corso

Aperte le indagini: a lavorare sul caso gli agenti della Scientifica e della Digos. Spetta a loro chiarire come sia avvenuto il pestaggio e rintracciare gli autori dell’aggressione. Nel frattempo, in un nuovo post su X, Rubio fa riferimento alle telecamere: “Se visionate, porteranno ai mandanti”, ha scritto.

Reazioni e Solidarietà

Il giorno dopo il pestaggio, Chef Rubio ha commentato: “Dopo la coraggiosa spedizione punitiva voi sionisti mi fate ancora più schifo”. Molte persone hanno espresso la loro solidarietà all’ex rugbista e cuoco televisivo, e numerose sono state anche le reazioni dal mondo della politica.

Dichiarazioni di Lollobrigida

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato: “L’aggressione a Chef Rubio? Non conosco nessuno che si chiami così e che possa essere abbinato a validi ristoratori. Se invece parla di un esponente politico che aggredisce puntualmente Israele con parole di ferma violenza, mi dispiace umanamente l’aggressione. Ma per me la violenza politica è sempre un elemento sconfortante, anche quando vengono aggrediti coloro che hanno incitato alla violenza”.

Reazione di Riccardo Pacifici

Riccardo Pacifici, ex presidente della comunità ebraica, ha commentato: “Possiamo aspettarci di tutto da Chef Rubio: risponderà nelle sedi opportune delle accuse gravissime che ha mosso nei confronti della comunità ebraica. È istigazione all’odio”.

Circola un Video di Pacifici

Ha iniziato a circolare un video che mostra lo stesso Pacifici durante una fiaccolata risalente allo scorso 10 ottobre: “A chi fa post antisemiti e istigano alla violenza: vi veniamo a prendere”, aveva dichiarato. A distanza di circa sette mesi ha risposto: “Questa è diffamazione: quel discorso va contestualizzato, è chiaro che mi riferissi a un’azione nell’ambito della legalità”.

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Esplosione cisterna alla pompa di benzina sulla Salaria, testimone: “Colasanti poteva salvarsi”

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Dichiarazioni dei Testimoni sull’Incidente

“Se fossimo stati di più, se avessimo avuto una pompa più grande, forse Stefano Colasanti si sarebbe potuto salvare”, questa è la convinzione di un collega pompiere chiamato a testimoniare a processo.

Stefano Colasanti a sinistra e l’esplosione nella pompa di benzina a destra.

L’Udienza sull’Esplosione della Cisterna

“Stefano Colasanti si sarebbe potuto salvare”. È quanto affermato da un testimone durante l’udienza per la cisterna di carburante del distributore Ip esplosa lungo la via Salaria il 5 dicembre del 2018, che ha provocato due vittime: il vigile del fuoco Stefano Colasanti e un automobilista di passaggio, Andrea Maggi, investito da una fiammata.

Le Conseguenze dell’Esplosione

Oltre a loro, tante persone sono rimaste ferite e ustionate, soprattutto fra i vigili del fuoco di Poggio Mirteto e del distaccamento di Montelibretti. La cisterna è esplosa nel territorio del Reatino. Lo scorso anno, a cinque anni dall’accaduto, è iniziato il processo.

La Testimonianza: “Poteva Salvarsi”

Nel corso dell’ultima udienza, uno dei testimoni ha dichiarato che il vigile del fuoco rimasto ucciso, Stefano Colasanti, si sarebbe potuto salvare. “Eravamo solo noi, all’inizio. Premeva l’acceleratore del mezzo antincendio per far salire la pressione necessaria per far salire l’acqua. Abbiamo usato i primi lanci per raffreddare il container – ha dichiarato il testimone – Poi non l’ho più visto, deve essere sceso dal mezzo. È stato un attimo. È arrivata la squadra di Montelibretti, e c’è stata l’esplosione”.

Le Parole del Collega Pompiere

Secondo lui, il collega pompiere si sarebbe potuto salvare: “Se fossimo stati di più, se avessimo avuto una pompa più grande. Invece siamo rimasti con la macchinetta, un piccolo tubo flessibile. E poi la cisterna è esplosa”.

L’Incidente alla Pompa di Benzina

È successo nel dicembre del 2018. Il processo è iniziato soltanto l’anno scorso. I due proprietari dell’impianto in cui si trovava la cisterna, moglie e marito, sono entrambi imputati per omicidio colposo e disastro colposo. Ciò che stanno cercando di capire i loro legali è se i mezzi e il numero dei vigili presenti fossero sufficienti per l’incendio. Se siano state adottate tutte le misure per la sicurezza necessarie per fronteggiare un rogo di quella portata, come scrive il Messaggero nell’edizione locale.

Chiarimenti Sulla Tragedia

Proprio per chiarire la situazione, è stata avviata una consulenza del perito di ufficio, oltre ad aver raccolto la testimonianza di una persona presente al momento dell’esplosione. È lui che ha dichiarato: “Ero al bar per un caffè, guardando verso la pompa di benzina ho visto che era attaccato un solo tubo”. Una testimonianza, però, presto smentita dal fratello del proprietario dell’impianto: “Dal bar è impossibile vedere la cisterna, coperta dall’impianto di lavaggio delle auto”. Per fare chiarezza non si esclude che possa presto essere richiesta una nuova perizia, dopo che saranno depositate le consulenze delle parti.

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Marco Mottola mi chiese di tagliargli i capelli prima del suo funerale

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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

16 Maggio 2024 – 18:11

La Testimonianza di Ramon Iommi, Il Barbiere di Marco Mottola

È una testimonianza importante quella di Ramon Iommi, il barbiere di Marco Mottola. Carmine Belli ha sempre dichiarato di aver visto Serena Mollicone litigare con un ragazzo biondo il giorno della sua scomparsa.

Marco Mottola al funerale di Serena Mollicone

Marco Mottola al funerale di Serena Mollicone

Il Racconto di Iommi

“Nel 2001 feci le meches a Marco Mottola, lui aveva i capelli biondo scuro. Sono certo perché gli misi la carta stagnola in testa e poi andai a fare la barba a un’altra persona. Poteva essere aprile o maggio. Dopo il ritrovamento del corpo di Serena, non ricordo il giorno esatto, ma comunque prima del funerale Marco venne a casa mia e mi chiese se gli potevo tagliare i capelli. ‘Ma già te li tagli?’ dissi io. Mi rispose che a casa si erano arrabbiati perché non volevano le meches. Così glieli tagliai in bagno, rasati sotto e sopra un po’ più lunghetti”.

L’Importanza della Testimonianza

Questa è la testimonianza resa oggi in aula da Ramon Iommi, barbiere di Marco Mottola, uno degli imputati nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, uccisa nel 2001. Iommi è stato ammesso al processo di secondo grado su richiesta della Procura, dopo che aveva commentato un post di Carmelo Lavorino, criminologo del pool difensivo della famiglia Mottola. Per Lavorino, il ragazzo al funerale di Serena aveva le meches. “Quando ho letto quel post ho detto, fallo dire a chi i capelli glieli ha tagliati”, ha dichiarato Lommi, che la mattina del primo giugno ha anche visto Serena. “Aveva uno stivaletto nero, un fuseaux nero e una magliettina a sfondo rosso. Mi ricordo che io ero alla fermata dell’autobus e Serena scendeva verso il bar Calderoni”.

La Testimonianza di Carmine Belli

Perché è importante la testimonianza di Ramon Iommi? Perché Carmine Belli, il carrozziere arrestato ingiustamente per l’omicidio di Serena Mollicone e assolto poi in tutti i gradi di giudizio, ha sempre sostenuto di aver visto la ragazza litigare con un giovane con i capelli biondi.

Omicidio Mollicone, il Carrozziere: “L’ho vista quella mattina, litigava con un ragazzo biondo”

“Il primo giugno vidi litigare due persone, una ragazza e un ragazzo biondo di fronte al bar Chioppetelle, vicino al paletto che indica la fermata del bus Cotral – ha dichiarato Belli oggi in aula -. Credo fosse Serena. I due erano rivolti verso la strada, di fianco a me, lui la teneva per un braccio come se lei volesse attraversare la strada ma lui la stesse bloccando. Non avevo focalizzato l’altezza, ma mi erano sembrati più o meno della stessa statura. Tornai anche sul posto per vedere se per caso ci fosse un dislivello sulla strada, perché in giro si diceva che lui fosse più alto”. Secondo l’accusa, quel giovane era proprio Marco Mottola. La litigata, quindi, potrebbe essere il movente per l’omicidio, avvenuto quel giorno stesso. Il ragazzo, imputato insieme alla sua famiglia, ha sempre negato di essere stato lui a discutere con Serena quel giorno.

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Diciannovenne perde il controllo dello scooter e finisce in un canale: gravissimo

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Trasporto in Eliambulanza a Roma

Il ragazzo è stato trasportato in condizioni gravissime con l’eliambulanza a Roma. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Locale e il 118.

Grave Incidente a Latina

![Immagine di repertorio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2023/10/eliambulanza–1200×675.jpg)
Immagine di repertorio

Grave incidente questa mattina a Latina. Un ragazzo stava percorrendo via Sabotino a bordo del suo scooter quando, per cause ancora da accertare, ha sbandato, finendo fuori strada. Il 19enne è finito in un canale tra gli occhi atterriti degli automobilisti di passaggio, che hanno dato immediatamente l’allarme. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Locale, oltre agli operatori del 118. Date le condizioni gravissime del giovane, i soccorritori hanno fatto atterrare in strada l’eliambulanza, in modo da portarlo in ospedale nel più breve tempo possibile. Il 19enne è ora ricoverato a Roma in codice rosso. Non è noto se sia in pericolo di vita o meno.

Chiusura della Strada e Investigazioni della Polizia Locale

La strada è stata temporaneamente chiusa per il tempo necessario ai soccorsi e per permettere l’atterraggio dell’elicottero. La Polizia Locale sta lavorando per capire cosa è successo e come mai il ragazzo abbia perso il controllo dello scooter, finendo fuori strada. Dalle prime informazioni, sembra che si sia trattato di un incidente autonomo. Non ci sarebbero quindi altri mezzi coinvolti nel sinistro.

Ripercussioni sul Traffico

L’incidente ha inevitabilmente causato ripercussioni sul traffico stradale, con la chiusura della strada e lunghe code che si sono create in tutta la zona.

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Meloni: aumento del costo biglietto bus a Roma è colpa della città

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Bocciatura della Mozione del Partito Democratico

Il centrodestra ha bocciato alla Camera una mozione presentata dal Partito Democratico, che chiedeva al Governo lo stanziamento di 1,7 miliardi di euro per il Fondo nazionale trasporti per risolvere la crisi del Trasporto pubblico locale. Il primo firmatario, Andrea Casu, ha commentato: “Salvini e Meloni pensano di poter scaricare questo fallimento sugli attuali sindaci delle grandi città come Roma”.

Impatto del Provvedimento su Roma e Lazio

Un provvedimento che, per quanto riguarda Roma e Lazio, avrebbe certamente aiutato Regione e Campidoglio ad evitare l’aumento del costo del biglietto per bus e metropolitane nella Capitale. Andrea Casu, primo firmatario della mozione, evidenzia come la mozione sia il frutto del lavoro svolto in Commissione Trasporti, dove sono state raccolte le voci di tutto il settore, attualmente in fortissima crisi.

Intervista a Andrea Casu

# Casu: Sul Significato della Mozione

“Abbiamo portato in aula il lavoro svolto negli ultimi mesi in Commissione Trasporti, dove abbiamo ascoltato tutte le voci del Trasporto pubblico locale e abbiamo raccolto il grido di dolore di tutto il settore, che è in fortissima crisi. Sul tema si sono attivati tutti, dal presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Fedriga, che a novembre ha scritto a Salvini a tutti i sindacati che hanno chiesto il rinnovo dei contratti. Ma c’è stata anche l’iniziativa dei sindaci delle grandi città, ma anche dei piccoli comuni, delle comunità montane, delle aree interne e delle isole. Tutto il Trasporto pubblico locale non ce la fa e i problemi principali sono due: uno è legato all’aumento dei costi, dovuto anche agli investimenti. Per esempio, se grazie al Pnrr arrivano a Roma i nuovi bus elettrici è chiaro che ci saranno costi ulteriori da affrontare, per depositi e cambiamenti tecnologici. Il secondo problema è legato al rinnovo dei contratti. E quindi abbiamo individuato una cifra che era di 1,7 miliardi di euro, almeno 800 milioni per l’adeguamento dei costi e 900 milioni per il rinnovo dei contratti.”

# Reazione della Maggioranza

Il centrodestra ha riconosciuto di dover intervenire sulla riforma dei criteri di assegnazione, ma ha bocciato la mozione del Partito Democratico. “Il centrodestra ha riconosciuto di dover intervenire sulla riforma dei criteri di assegnazione. Tema certamente giusto, ma intervenire sui criteri senza dare rassicurazioni sul potenziamento delle risorse, significa alimentare una guerra tra poveri tra Regioni e Comuni. Significa in altre parole mettere in seria difficoltà l’intero settore. L’unico punto della mozione su cui la maggioranza ha votato a favore è la richiesta che abbiamo fatto sulla sicurezza dei lavoratori, sempre più oggetto di aggressioni, e cioè di rendere operativo l’accordo approvato dal precedente Governo. Di fatto Meloni e Salvini stanno voltando le spalle alla crisi del Trasporto pubblico locale. La crisi del Tpl è evidente ed è toccata con mano da qualsiasi cittadino che vuole muoversi da un’area interna fino alla città, o all’interno della stessa città tra centro e periferie. Queste difficoltà stanno di fatto dividendo i cittadini italiani in cittadini di serie A e di serie B.”

Strategie del Centrodestra

# Significato Politico del Voto

“La cosa più grave riguarda le motivazioni con cui hanno bocciato questa mozione. L’esponente di Fratelli d’Italia ha detto, testuali parole: ‘Provate a chiedere ai cittadini di Milano, di Roma, di Napoli o di Torino che giudizio hanno del loro trasporto pubblico locale. Io da milanese dico: negativo, come negativo immagino sia quello delle altre città. Ma chi governa queste città?’. La conseguenza logica di queste affermazioni è che si sta scegliendo di non intervenire di fronte al grido di dolore complessivo del Trasporto pubblico locale perché si pensa di poter scaricare questo fallimento sugli attuali sindaci delle grandi città come Roma. Ma se si ferma il Tpl, si ferma il Paese e la responsabilità sarebbe in prima battuta di questo Governo.”

# Trasporto Pubblico Locale: Una Questione Nazionale

“Si chiama Trasporto pubblico locale, ma è una grande questione nazionale. Ma questo i cittadini non lo percepiscono: se aspetti l’autobus, se sei fermo nel traffico, non attribuisci la responsabilità al Governo ma al sindaco della tua città. Ma a questi amministratori il centrodestra sceglie scientificamente di non dare in mano gli strumenti per rafforzare i trasporti, un settore che sta andando a picco in assenza di investimenti. In uno scenario di questo tipo l’effetto è che una parte politica può avere un vantaggio elettorale, ma da un punto di vista generale e dell’interesse dei cittadini è un vero disastro. Salvini e Meloni sospendano per qualche minuto le loro attività dedite alla campagna elettorale e alla propaganda per le Europee per concentrarsi sulla crisi del Trasporto pubblico e fare quello che gli chiedono anche esponenti dei loro stessi partiti, che sono sindaci e presidenti di Regione.”

Aumento del Costo del Biglietto a Roma

Manca il finanziamento da parte del Governo, mettendo in difficoltà Regione Lazio e Campidoglio. “Roma e Lazio hanno problemi legati a tanti fattori, come la ripartenza del turismo, che è positiva ma che certamente impatta sul Tpl, e la crisi climatica. Roma è certamente la città che più a bisogno di riequilibrare il finanziamento del Fondo nazionale trasporti. Basta un dato: Roma per far tornare i conti del Trasporto pubblico mette ogni anno 600 milioni di euro. È chiaro che al sindaco di Roma non si può chiedere di investire ulteriori risorse. E quindi, di fatto, non rafforzare questi finanziamenti significa, in altre parole, cercare di spingere le amministrazioni locali ad aumentare il costo del biglietto per bus e metropolitane, perché alla fine i conti in qualche modo devono tornare. Mentre l’Europa e il mondo vanno verso il cosiddetto biglietto climatico, come in Germania, per consentire alle persone di beneficiare del diritto alla mobilità accessibile e sostenibile per tutti e per tutte, noi rischiamo di andare nella direzione opposta facendo pagare di più il biglietto per servizi che oltretutto non migliorano.”

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Arrestato stalker 60enne a Vitinia per aver lanciato molotov contro l’auto dell’ex compagna

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Arresto per Stalking e Ricettazione

Un uomo è stato arrestato per stalking e ricettazione. Messaggi intimidatori, offese e minacce: il culmine si è raggiunto quando ha lanciato molotov nell’auto della ex.

![Foto Archivio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2023/01/molotov-4-2-2-3-1674994653697-1200×675.jpg)

Foto Archivio

Persecuzione e Aggressione

Perseguita e aggredisce la ex compagna, poi le lancia tre molotov nell’automobile: queste le accuse per cui un uomo di 60 anni è finito in carcere. È successo a Vitinia, una frazione a sud ovest di Roma, intorno metà aprile.

Violenza e Minacce Continue

Una vicenda, quella che ha portato all’arresto del sessantenne, segnata da molti episodi di violenze nei confronti della donna, che dopo una serie di liti furibonde ha deciso di lasciarlo. Nonostante la fine della relazione, gli episodi di violenza, le offese e le minacce erano ben lontane dall’essere terminate.

Tre Molotov Contro l’Auto dell’Ex a Vitinia

I fatti sono accaduti a metà aprile a Vitinia, una frazione della periferia sud ovest del comune di Roma, come riportato da *la Repubblica*. L’uomo la mattina del 12 aprile ha messo in atto il blitz delle molotov. Nel tentativo di non farsi scoprire e riconoscere dall’ex compagna, ha comprato una Smart rubata e si è affiancato così all’automobile dell’ex, parcheggiata sotto la casa della donna. Ha rotto i vetri dell’auto e ha lanciato i tre ordigni nella macchina. Fortunatamente le bottiglie incendiarie non sono esplose e non hanno causato danni a persone o cose, neanche alla macchina.

Minaccia la Compagna

Minaccia la compagna, lei si rifugia con la bimba dai vicini: lui la insegue e viene arrestato.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Dopo il lancio delle bottiglie, i carabinieri si sono messi sulle tracce del responsabile. Poche ore dopo l’accaduto, i militari dell’Arma hanno bussato a casa dell’uomo e trovato all’interno dell’appartamento una tanica di benzina, un imbuto e delle bottiglie simili a quelle che il sessantenne voleva far esplodere nell’auto dell’ex compagna. La prova del nove è arrivata, infine, con il suo riconoscimento da parte del titolare di una macelleria che aveva assistito alla scena e osservato tutto.

Arresto e Accuse

I carabinieri della stazione di Vitinia hanno chiamato la proprietaria dell’auto e il negoziante ha descritto l’uomo, che combaciava perfettamente alla descrizione della donna, minacciata da tempo. L’uomo è stato così arrestato in flagranza differita e l’automobile usata per il piano delle bottiglie è risultata rubata. Il sessantenne ora è in carcere per stalking, danneggiamento e ricettazione dopo un’indagine da parte della pubblico ministero Daniela Cento.

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Chef Rubio aggredito vicino casa: dettagli sull’accaduto e sul pestaggio

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Le dichiarazioni di Chef Rubio dopo l’aggressione

“Dopo quella coraggiosa spedizione punitiva voi sionisti mi fate ancora più schifo”, ha dichiarato Chef Rubio all’indomani dell’aggressione subita sotto casa. Intanto, dal mondo della politica arrivano le prime reazioni.

![Chef Rubio il giorno dopo l’aggressione, foto da X.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/chef-rubio-violenza-1200×675.jpg)

La reazione di Chef Rubio sui social

In un nuovo post su X, pubblicato il giorno dopo il pestaggio, Chef Rubio si mostra con una maglietta raffigurante la bandiera della Palestina, facendo il segno della vittoria con le dita e un sorriso sul volto. “Ebrei sionisti, terroristi”, ha scritto Rubio.

Dettagli dell’aggressione

“Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica”, ha scritto Chef Rubio dopo essere stato curato al pronto soccorso. La testa è ancora fasciata e l’occhio molto gonfio. Nonostante tutto, non ha ancora sporto denuncia. La Digos sta investigando sul caso, diventato virale in breve tempo.

![Chef Rubio al pronto soccorso dopo l’aggressione.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/chef-rubio-ospedale.jpg)

La ricostruzione dell’aggressione da parte di Chef Rubio

“Il giorno dopo, il sionismo fa ancora più schifo – scrive in un nuovo post su X Rubini – Grazie alle comunità ebraiche che permettono tutto ciò, grazie alla coraggiosa spedizione punitiva dei 6 sionisti che armati come il 25 Aprile di martello hanno provato in farmi la pelle”, condividendo le foto dell’automobile con i finestrini frantumati.

![I vetri dei finestrini frantumati e gli schizzi di sangue in auto pubblicati da Chef Rubio su X.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/sangue-martello-rubio.jpg)

Chef Rubio: da Unti e Bisunti alla Palestina

“Zionism = Mafia, Genocide, Ethnic Cleansing, Colonialism, Terrorism, Racism, Fascism, Supremacism”. Questo è il modo in cui Chef Rubio si presenta nella biografia su X. Conosciuto come rugbista e in seguito come personaggio televisivo nei suoi programmi di cucina, come Unti e Bisunti, Chef Rubio ha iniziato la sua carriera come cuoco in Nuova Zelanda, completando la sua formazione in Italia come Chef Internazionale di Cucina italiana.

L’impegno per i diritti umani e le controversie nel conflitto a Gaza

Dopo essere stato testimonial di Amnesty International, ruolo terminato nel 2018, Chef Rubio si è spesso trovato al centro di discussioni riguardanti il conflitto Israelo-Palestinese. Nel 2019, definì “esseri abominevoli” gli abitanti di Israele, portando a una denuncia da parte della comunità ebraica di Treviso. Le dichiarazioni controverse non sono finite qui.

![Chef Rubio il giorno dopo l’aggressione con una maglietta dei colori della bandiera della Palestina, foto da X.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/28/2024/05/Screenshot-2024-05-16-at-12.52.47.jpg)

Le dichiarazioni contro Liliana Segre

Nel 2022 Chef Rubio ha indirizzato un post su X alla senatrice Liliana Segre, definendo “vergognoso” il suo “silenzio sistematico” riguardo alla “pulizia etnica” dei palestinesi in Israele. Questo post ha portato a una denuncia per messaggi diffamatori.

Le reazioni dei politici: da Furfaro a Bonelli, fino a Lollobrigida

Non sono mancate le reazioni politiche all’aggressione. Marco Furfaro del Partito Democratico ha condannato fermamente l’accaduto su X. Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha chiesto al ministro Piantedosi di attivarsi per individuare i colpevoli. Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia ha espresso solidarietà a Rubio, pur criticando le sue parole contro gli “ebrei sionisti”. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha fatto dichiarazioni provocatorie, evidenziando la distinzione tra la violenza subita e quella politica.

Amnesty International ha chiesto indagini immediate ed efficaci per identificare i responsabili dell’aggressione.

Il commento di Pacifici e il video in rete: “Va contestualizzato”

Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità ebraica romana, ha condannato le accuse di Chef Rubio, definendole istigazione all’odio. Un video di Pacifici del 10 ottobre, ora condiviso dai sostenitori della Palestina, è stato ripreso, suscitando ulteriori polemiche. Pacifici ha insistito sul fatto che il discorso fosse legale e chiede che chi ha compiti e ruoli intervenga per evitare ulteriori tensioni.

Cerchiamo di mantenere sempre il rispetto e la comprensione nelle conversazioni su temi così delicati.

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Due ragazze si fingono sue amiche e la salvano

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Frasi Inquietanti del Molestatore

La mamma della giovane vittima ha raccontato: “L’uomo ha cominciato a dirle frasi strane, come ‘sono strano, tu sei troppo piccola’. E mia figlia si è subito resa conto che di fronte ai suoi occhi aveva una persona ‘particolare’”.

L’Incidente a Fiumicino

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Dopo una giornata trascorsa a Fiumicino, la vittima, una minorenne, stava tornando a casa, a Ostia. All’uscita della stazione Lido Centro è stata molestata da uno sconosciuto, che per avvicinarla ha fatto finta di chiederle alcune informazioni. Secondo quanto riporta il Messaggero, la giovane è stata salvata da due ragazze che hanno assistito alla scena e si sono finte sue amiche. La giovane stava aspettando che la mamma la venisse a prendere per riportarla a casa.

La Reazione della Mamma

La mamma della studentessa ha raccontato al Messaggero: “L’uomo ha cominciato a dirle frasi strane, come ‘sono strano, tu sei troppo piccola’. E mia figlia si è subito resa conto che di fronte ai suoi occhi aveva una persona “particolare””. Ha aggiunto: “Ho altri due figli e sanno bene che in queste situazioni bisogna sempre avvicinarsi a qualcuno e non restare mai soli”.

Ringraziamento alle Due Ragazze

Come detto, a salvare la giovane vittima sono state due ragazze che si sono finte sue conoscenti e l’hanno avvicinata per parlarle, allontanandola così dal molestatore. “Sono arrivata in stazione attorno alle 16, pochi minuti dopo l’accaduto e non ho avuto modo di ringraziare le due ragazze. Nel mondo in cui viviamo sono gesti rari, spesso si tende a voltare le spalle e guardare altrove”, ha detto ancora la mamma della ragazza al Messaggero. Non è chiaro se sulla vicenda sia stata presentata una denuncia formale alle forze dell’ordine.

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L’ho vista quella mattina, litigava con un ragazzo

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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

# Data e Orario

16 Maggio 2024
11:58

# Dichiarazione di Carmine Belli

“Credo fosse Serena, lui la stava bloccando tenendola per un braccio – ha dichiarato in aula Carmine Belli, il carrozziere processato e assolto – Lui aveva i capelli mesciati di biondo.”

# Testimonianza di Carmine Belli

Ha testimoniato davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma Carmine Belli, il carrozziere processato e poi assolto nei tre gradi di giudizio per l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza scomparsa il primo giugno del 2001 ad Arce, nel Frusinate, e trovata due giorni dopo senza vita in un bosco di Fontana Cupa a Fontana Liri.

# Descrizione della Scena

Il carrozziere, davanti ai giudici, ha spiegato di aver visto quella mattina un ragazzo e una ragazza: “Erano davanti al bar Chioppetelle, proprio vicino al paletto che indica la fermata del Cotral. Credo che la ragazza fosse Serena – ha dichiarato in aula – Lui la teneva per un braccio. Sembrava che lei volesse attraversare la strada ma lui la stesse bloccando: entrambi erano rivolti verso la strada, di fianco a me.”

# Altezza dei Due Giovani

Durante la testimonianza, rilasciata nel nuovo processo in cui sono imputati i membri della famiglia Mottola, l’ex maresciallo della caserma di Arce Franco, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri, assolti in primo grado dalla Corte d’Assise di Cassino, il carrozziere ha poi aggiunto dei dettagli sull’altezza dei due. “Non mi ci ero focalizzato, ma mi sembravano della stessa statura – ha aggiunto – Sono tornato sul posto, per verificare la presenza di un eventuale dislivello in strada. In giro dicevano che lui fosse più alto.”

# Dettagli sui Capelli

Altri dettagli sono emersi nel momento in cui è passato a descrivere fisicamente il ragazzo che si trovava con quella che gli sembrava essere Serena. “Aveva i capelli mesciati biondi e a spazzola.” Un dettaglio, quello dei capelli, che da tempo potrebbe rivelarsi molto utile: secondo molti in quell’epoca anche Marco Mottola portava i capelli mesciati biondi, ma al funerale di Mollicone, nelle foto, sembra che non avesse i capelli con le meches.

# Seconda Testimonianza

Nel corso della stessa udienza è previsto l’intervento anche di Pierpaolo Tomaselli, ex collega di Belli che si trovava in auto con lui in quella mattina del primo giugno. È lui che, davanti alla Corte d’Assise di Cassino, ha confermato la scena raccontata da Belli precisando, però, che non si trattava della mattina del primo giugno, bensì del 31 maggio 2001. E i giudici hanno ritenuto credibile la sua versione.

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